Cinque stellette Amazon
di Angelo Basile
TU
Ciao, mi chiamo Valerio e ti segnalo alcuni miei racconti pubblicati su Amazon.
Costano meno di un caffè, mi piacerebbe che li leggessi e magari mi scrivessi una recensione.
https://…
FEDERICA
Sei uno spammer?
TU
No, sono un autore esordiente.
FEDERICA
Perché scrivi a me? Dove mi hai trovata?
TU
Ho letto alcuni tuoi commenti a post su fb che parlavano di libri, sul sito della Mondadori. Per uno scrittore esordiente, come me, trovare spazi per farsi conoscere è molto difficile. Le provo tutte. Scusa, non volevo essere invadente.
FEDERICA
Perché dovrei leggere i tuoi racconti?
TU
Perché sono originali, piacevoli, elettrizzanti, e appena incomincerai a leggerli non potrai più farne a meno.
FEDERICA
Sei modesto.
TU
No, sono sincero.
FEDERICA
Va bene, ci penserò.
10 gen
FEDERICA
Letto uno.
TU
Ciao, bene. Quale?
FEDERICA
Quello che parla dei due innamorati.
TU
Ah. E allora, cosa ne pensi?
FEDERICA
Banale e scontato. Ti darò una stelletta su Amazon.
TU
Cosa?! Guarda che devi avere un problema con il correttore automatico. Forse volevi dire “geniale e sfrontato”?
FEDERICA
No.
TU
Ma sei sicura di avere letto il mio?
FEDERICA
Purtroppo.
TU
No, dai. Stai scherzando. Ma che mi dici di tutto il lavoro di descrizione dei personaggi? E l’attenzione alla forma, la sintassi, e la resa dei dialoghi, le emozioni?
Eh, che mi dici?
FEDERICA
D’accordo. Apprezzo l’impegno. Non sono così stronza. Ti darò due stellette.
TU
NOOO! Dio, perché hai messo questa donna sulla mia strada? Non puoi darmi due stellette! Mi rovini la media. Hai visto le altre recensioni? Sono tutte da cinque.
FEDERICA
Sei tu che me lo hai chiesto.
TU
Sì, ma credevo fossi in grado di riconoscere un buon racconto.
FEDERICA
Che fai, offendi?
TU
No, senti, dai. Ripensaci. Non è un racconto da due stellette.
FEDERICA
Non posso dartene più di tre. Mi dispiace.
TU
Sei un medico?
FEDERICA
No, perché?
TU
Meno male. No, m’immaginavo la scena di un paziente che viene da te e tu gli dici: guardi, mi dispiace, ma non le rimangono che due giorni. E quello: no, dottore, la prego, ne ho bisogno almeno di cinque per sistemare le mie cose. E tu: va bene, allora ci vediamo al controllo. Prima di uscire però passi in cassa e lo paghi in anticipo. Lui: ma dottore, il controllo è fra tre giorni. Tu: appunto!
Ecco, mi dai questa impressione.
FEDERICA
Ha, ha. Sarei così cinica? Ti voglio smentire. Ti do quattro stellette.
TU
No, no, aspetta. Non farlo.
FEDERICA
Ho già il dito sul tasto. Sto per cliccare.
TU
Ti ho fatto qualcosa? Dico in una vita precedente. Non so, magari ho sterminato la tua famiglia, cose così … perché mi odi?
FEDERICA
Non funziona. Puoi fare di meglio.
TU
Ok. Cosa non ti piace del mio dannato racconto?
FEDERICA
I due personaggi alla fine superano tutte le vicissitudini e il loro amore trionfa. Ti sembra credibile? Nella vita reale il lieto fine non esiste. Mi sono sentita presa in giro. Mi hai fatto incazzare.
TU
Mi dispiace. Però considera che si tratta di un racconto, un’opera di fantasia, della MIA fantasia. Non ho scritto un saggio sulle relazioni interpersonali nella società moderna. E poi già qualcun altro prima di me ha pensato a finali tragici per le storie d’amore. Un tale ha fatto morire suicidi i due innamorati poco più che adolescenti, osteggiati dalle proprie famiglie. Ne hai sentito parlare? Non volevo ripetermi.
FEDERICA
D’accordo. Voglio darti fiducia. Ti darò le tue cinque stellette.
TU
Non ti credo.
FEDERICA
L’ho fatto.
TU
Adesso fisso il sito finché non vedo apparire la tua recensione. Sappi che non mi muoverò da questa sedia se non la vedrò. Non mangerò, non berrò, non farò più nulla.
Mi ritroveranno tra qualche giorno, mummificato, se menti.
FEDERICA
Aspetta qualche minuto e la vedrai.
TU
Eccola! Ho dovuto sudare per ottenerla, ma ti ringrazio.
FEDERICA
Ho scaricato un altro tuo racconto.
TU
No! È un incubo. Quale?
FEDERICA
Domani ti dico. Devo andare.
TU
Ok ciao.
11 gen
FEDERICA
Letto.
TU
Quale?
FEDERICA
Quello che parla di solitudine.
TU
Ah, bene. Questo ti sarà piaciuto. È triste.
FEDERICA
Fai lo spiritoso?
TU
No. Non sei tu quella che non ama le storie a lieto fine?
FEDERICA
Mi piacciono le storie belle. Non importa il finale, purché siano oneste.
TU
Oneste?
FEDERICA
Che non prendano in giro il lettore. Se non sei mai uscito dal tuo paesello di provincia, non puoi ambientare il tuo racconto a New York. Si capirebbe lontano un miglio che è falso. Non puoi parlare di cose che non conosci.
TU
Ho capito.
FEDERICA
Bravo. Allora capirai perché sono costretta a darti solo una stelletta.
TU
Lo sai? Me lo sentivo. Servirebbe a qualcosa farti notare che tutte le altre recensioni sono da cinque?
FEDERICA
No.
TU
Anche questo mi aspettavo. Motivo?
FEDERICA
Te l’ho appena detto.
TU
Guarda, se c’è una persona al mondo che sa cosa sia la solitudine, quello sono io.
FEDERICA
Non fare il patetico. Accetta il giudizio con dignità.
TU
No, davvero. Ho tratto ispirazione dalla mia storia.
FEDERICA
Chissà perché non ci credo.
TU
È legata al mio lavoro. La solitudine che vivo.
FEDERICA
Che lavoro fai?
TU
Preferirei non dirlo.
FEDERICA
Posso sempre scendere a mezza.
TU
E va bene, ma promettimi di non ridere.
FEDERICA
Non prometto, ma farò del mio meglio.
TU
Il guardiano del faro.
FEDERICA
Mi prendi in giro?
TU
No.
FEDERICA
Hai scelto tu di farlo?
TU
Certo. La mia solitudine me la sono cercata e ora me la godo. Non sono mai stato a mio agio in mezzo agli altri. Adesso vivo su uno scoglio in mezzo al mare, completamente solo, fatta eccezione per un’aquila pescatrice, che si è stabilita qui, nella vecchia torre genovese.
FEDERICA
Strana scelta di vita. Coraggiosa, da un lato.
TU
Ti sbagli. Ci voleva molto più coraggio a stare tutto il giorno in mezzo alla gente.
FEDERICA
Perché scrivi?
TU
È l’unico modo che ho per comunicare al resto del mondo che esisto ancora, nonostante tutto. Mantenendomi a distanza di sicurezza.
FEDERICA
Da quello che mi dici di te, immagino una persona che non ha bisogno di conferme. Perché sei così ossessionato dalle stellette?
TU
Questione di ordine. Credo di avere un disturbo. Ho sempre ricercato la perfezione formale. Faccio continuamente la punta alle matite, devono essere tutte lunghe uguali o per me è un problema. Tutto, nel mio alloggio all’interno del faro, è meticolosamente catalogato e ordinato. E tutte le mie azioni rispecchiano questo schema. Quando passo lo straccio sugli scalini, lo faccio per tre volte in senso orario e altrettante in senso antiorario, su tutti gli scalini.
FEDERICA
Se ti rovinassi la media, mi odieresti?
TU
No. Ma andrei incontro a diverse manifestazioni di ansia: tachicardia, insonnia, tremori. Cose che mi capitavano prima che mi trasferissi qua.
FEDERICA
Ma prima o poi qualcuno potrebbe metterti una stelletta. Non puoi piacere a tutti.
TU
Tu vivi in una città?
FEDERICA
Sì.
TU
Allora, non te lo auguro, ma un giorno potresti essere investita uscendo da casa. È un rischio, ma non per questo non esci più, credo. Anch’io accetto il rischio.
FEDERICA
E va bene. Una parte di me è convinta che tu mi abbia preso in giro, ma apprezzo lo sforzo. Le cinque stellette sono tue.
TU
Grazie. Non mi sono inventato una sola parola, comunque. Adesso spero tu acquisterai qualcosa d’altro. Tanto, letto uno o due racconti dei miei, letti tutti. Ti consiglio l’ultimo di Ken Follett.
FEDERICA
No. Ne ho già preso un altro tuo.
TU
Perché? Perché?
FEDERICA
Dai, vai a spolverare le lampadine o non so cosa devi fare. Io leggo. Ci sentiamo presto.
TU
Leggi piano. Non avere fretta. Possiamo risentirci anche tra qualche settimana.
FEDERICA
Non ci sperare.
31 gen
FEDERICA
Letto anche questo.
TU
Ciao. Ce ne hai messo di tempo, alla fine.
FEDERICA
Sono stata molto presa.
TU
Lavoro?
FEDERICA
No. Parliamo del tuo racconto.
TU
Percepisco una certa ansia. Quale hai letto?
FEDERICA
Lo scambio d’identità. Il personaggio che per ventiquattro ore entra nei panni dell’altro.
TU
So già cosa mi risponderai, ma avanti, proseguiamo la liturgia. Ti è piaciuto?
FEDERICA
Pensi di avere scritto qualcosa di originale?
TU
Non riguardo al genere, ma al modo.
FEDERICA
Ti concedo una scrittura dinamica, non noiosa. Ma il soggetto è di un’ovvietà imbarazzante. Davvero, non posso più di due, non me la sento.
TU
Sarei quasi tentato di accettare, purché tu mi prometta di non leggere più niente di mio. Ma sono abituato a lottare. Centimetro dopo centimetro, non mollo mai. Tu hai letto un racconto da cinque stellette, convinciti di questo.
FEDERICA
Magari ne potremmo parlare di persona. Mi telefoneresti?
TU
Federica, io sto molto bene qui sul mio scoglio. Non ho bisogno di nessuno. Non voglio essere scortese, ma spero tu capisca.
FEDERICA
Certo, stai tranquillo. Solo una telefonata. Ecco il numero: 02xxxxxxx
TU
Ok. Ma non aspettarti molto.
TU
Divertente, davvero.
FEDERICA
Hai chiamato?
TU
Sì.
FEDERICA
Scusa, ma non resistevo. Dai, dimmi com’è andata, ho bisogno di sorridere.
TU
Sai, la vera sociopatica tra noi sei tu. Avresti bisogno di farti vedere da qualcuno.
FEDERICA
Dai, non te la prendere! Dimmi com’è andata.
TU
“Pronto, caserma Salvo d’Acquisto.”
“Sì, pronto. Ehm … mi scusi, sto cercando una donna. Federica.”
“E quando è scomparsa?”
“Chi?”
“La donna che cerca. Vuole sporgere denuncia per scomparsa?”
“No, no. Guardi, c’è un equivoco. Federica è lì da voi.”
“Ah, è stata portata qui? Per cosa? Prostituzione, spaccio?”
“No. Credo che lavori lì.”
“Qui? No guardi, mi faccia pensare…ah, forse ora capisco.”
La sua voce si fa più confidenziale e cala di un tono.
“Tu forse stai cercando il brigadiere Mastrototaro?”
“Mah, guardi, non so…si chiama Federica?”
“Macché, si chiama Pasquale, ma so che in certi ambienti lo chiamano Federica. Purtroppo è stato trasferito qualche mese fa. Se vuoi però possiamo vederci, così ne parliamo.”
“No guardi, grazie lo stesso. Devo avere sbagliato numero.”
“Come vuoi tigre, ma se ci ripensi, chiamami pure.”
“Sì, ok. Addio, scusi il disturbo.”
Davvero molto simpatica. Complimenti.
FEDERICA
Scusa, credo di essermi pisciata addosso. Sono imbarazzata.
TU
Certo, certo. Io invece ho sudato freddo.
FEDERICA
Beh, dai. Ti ringrazio per avermi fatto ridere. Le cinque stellette sono tue.
TU
Tante grazie. Adesso dedicati al Sudoku, però.
FEDERICA
Ha, ha. Comunque non ho più molto tempo. Magari ne leggo ancora uno, poi ti faccio sapere.
TU
Come no. Ci conto.
5 feb
FEDERICA
Ciao. Ho letto quello della donna che scopre di avere il potere di viaggiare nel tempo. Mi è piaciuto, ti ho dato cinque stellette.
TU
Ciao. Come, così? Senza nemmeno torturarmi un pochino?
FEDERICA
Mi dispiace, mi piacerebbe giocare con te, ma sono stanca e, a differenza del tuo personaggio, non ho molto tempo.
TU
Capisco. Beh, senti, ti do una notizia in anteprima. Tieniti forte. Allora, ad aprile uscirò con il mio primo romanzo. So di commettere un suicidio, ma mi piacerebbe molto che tu lo recensissi per prima.
FEDERICA
Complimenti! Grazie per il pensiero, mi piacerebbe molto ma non posso. So che sarà bellissimo, avrai un enorme successo. Sai bene che fino ad ora ho scherzato, scrivi molto bene e ti meriti tutte le stellette. Leggerti per me è stato molto bello. Grazie per avermi cercata.
TU
Grazie. Senti allora leggilo quando avrai tempo, magari questa estate, quando sarai un po’ più libera. Andrai in ferie, no?
FEDERICA
No, Valerio. Non hai capito. Sono malata. Ad aprile non sarò più qua.
TU
Adesso non sei divertente. È un altro scherzo?
FEDERICA
No, mi dispiace.
TU
Quanti anni hai?
FEDERICA
È importante?
TU
No, no, scusa. È che mi cogli impreparato, non so cosa dire.
FEDERICA
Non ti preoccupare. Non voglio portare tristezza sul tuo scoglio.
TU
Sei in un ospedale?
FEDERICA
Sì.
TU
Potrei venire a trovarti. Mi farebbe bene abbandonare qualche giorno il mio sasso.
FEDERICA
Pessima idea. Non voglio che nessuno mi veda così, men che meno uno scrittore bravo come te che potrebbe rendere la mia immagine viva sulla carta in qualsiasi momento.
TU
Io … non so niente di te. Dimmi qualcosa.
FEDERICA
Non mi pare. C’è un po’ di me in tutti i personaggi che hai descritto. Componi il puzzle!
TU
Credo che tu sia una donna straordinaria.
FEDERICA
Grazie per il complimento. Allora, buona fortuna.
TU
Aspetta. Non ci scriveremo più?
FEDERICA
Te l’ho detto, sono molto stanca. Lasciami andare.
TU
Ascolta, ti mando il PDF del mio romanzo. Se vuoi lo puoi leggere. Ti va?
FEDERICA
Ok, ma non ti prometto niente.
TU
Mio Dio, sto piangendo. Mi dispiace, ma dovevo dirtelo. Posso fare qualcosa per te? Qualunque cosa?
FEDERICA
Continua a scrivere.
TU
Sì. Voglio che tu sappia che averti conosciuta per me è stato fantastico. Abiterai sempre un angolino del mio cuore.
FEDERICA
Grazie. È stato bello anche per me. Buona fortuna. Addio.
30 apr
ELSA
Ciao Valerio. Ti scrivo da parte di Federica. Rispondimi per favore.
TU
Ciao Elsa. Conosci Federica?
ELSA
Ero con lei in ospedale. Sono un’infermiera. Mi ha costretta a leggere tutti i tuoi racconti.
TU
Non c’è più?
ELSA
No. Mi dispiace.
TU
Dispiace molto anche a me. Penso spesso a lei. Tu l’hai conosciuta meglio. Com’era?
ELSA
Come te la immagini. Ti scrivo per dirti che Federica è riuscita a leggere il tuo romanzo. Ha scritto una recensione e mi ha pregato di postarla quando fosse uscito. La puoi leggere su Amazon.
TU
Grazie. Lo farò. Ora ho bisogno di uscire a guardare il mare e respirare forte.
ELSA
Ciao.
TU
Ciao. Grazie anche per esserle stata vicino.
Amazon.it
“Rosso tramonto” di VALERIO XXX (autore)
5 stelle
Da Elsa 30 aprile 2018
“Non posso che dare cinque stelle a questo romanzo. Se Amazon lo consentisse, ne darei sei all’autore, per la sua ironia, la sua umanità, il suo coraggio. Sono stata la prima a leggerlo e ne sono molto orgogliosa. Si dice a volte che è il libro a scegliere il lettore: a me è successo proprio così. Anzi, è stato lo scrittore a scegliere me. E anche di questo lo ringrazio. Valerio, non hai bisogno di stellette finte. Guarda il tuo cielo, la notte. Le stelle sulla tua testa. Sono tutte tue. Se ne avrai voglia, cercami tra quelle. Io sarò là ogni volta che vorrai. Federica.”