Racconto finalista – Terza Edizione – 2020

A truvatura

di Nunzio Orto

 

 

Vi voglio subito rivelare un segreto, io sono uno di quelli che crede fortemente ai sogni senza sé e senza ma . Per me i sogni hanno una loro consistenza di verità e vanno letti  con tale propensione.  Lì ho studiati per anni e ne ho fatto un vero culto. Quando la notte sogno, il giorno dopo cerco in tutti i modi di  ricordamelo. C’è da dire che ho studiato  diversi esperti del sogno da quelli più recenti come Freud a quelli che hanno affrontato l’argomento  nell’antichità a partire a Aristotele, il quale riteneva che  i sogni sono opere diaboliche in quanto non derivano direttamente dagli dei e se vogliamo spiegare il tutto  in poche parole, possiamo dire che  sono manifestazioni sovrannaturali ma seguono le leggi dello spirito umano. Ma il mio modo di vedere il mondo dei sogni è del tutto particolare e si affida alle credenze di Macrobio, dotto commentatore del Somnium Scipionis di Cicerone secondo cui i sogni si distinguono in tre categorie: somnium, visio  e oraculum. Questi tre tipi di sogni hanno carattere premonitorio, ammonitorio e profetico. Soprattutto nel corso dei miei studi da autodidatta sono stato interessato a quest’ultimo aspetto del sogno e cioè, il suo aspetto profetico. Detto questo, è evidente che ci può essere qualcuno che mi considera folle ! Credere nei sogni non è da tutti, lo capisco  e ultimamente ci incomincio a credere un po’ meno  anch’ io in seguito a quello che mi è accaduto di recente. Ebbene la storia che vi racconto risale a circa sei mesi fa e tutto è partito da un sogno che a grosse linee è questo che mi accingo a raccontare.

Mi trovavo in aperta campagna e davanti a me vi era una distesa di grano …incominciai a correre  fino a quando non giunsi nei pressi di un gigantesco caseggiato, per metà quasi del tutto diroccato, architettura imponente tipica delle campagne siciliane, che ci rammenta il passato glorioso di questa terra per l’agricoltura. Quella doveva essere una casa molto importante e piena di gente fra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Ora  era piena solo  di macerie ma una parte resisteva al passare inesorabile del tempo. Mi intrufolai dentro ed andavo alla ricerca di qualcosa …non comprendo esattamente  bene che cosa ..ad un certo punto, però, la mia attenzione si rivolse verso una giara quasi del tutto intatta, mi ci avvicinai e la spostai , sotto vidi che vi era una botola  e lì dentro ci vidi ….nulla …perché non so come il sogno si interruppe…in quanto mi svegliai improvvisamente…

Ahime! Per chi è affezionato ai sogni lo sa bene che molte volte questi prendono delle strade molto strane ed impervie. In questo caso non sapevo come andava a finire, ma questa in alcune circostanze è la parte più affascinante, perché ti invita a indagare, per cui appena sveglio mi appuntai, così come facevo sempre,  tutto sul diario dei sogni, che aggiornavo ogni volta che il mio inconscio più perverso tirava fuori le sue narrazioni. A questo punto si passava alla fase due. Bisognava decidere se  lasciare perdere tutto o continuare con quel sogno e in particolare pensare di potergli dare un senso, una sua forma più delineata insomma…una sua consistenza, così  come quando sogni dei numeri e hai voglia di andarteli a giocare. Il desiderio di sapere che cosa ci fosse in quella botola era troppo forte, anche perché quel luogo sognato in modo molto vago sapevo dove trovarlo e incominciavo ad immaginare a che cosa mi potesse condurre.

Come avete già compreso quello era un sogno che potevo perlustrare era legato alla mia vita o perlomeno ai luoghi che conoscevo. Quindi bisognava muoversi. Quella casa di campagna si trovava in una proprietà privata, non potevo accedere così facilmente, così decisi di incamminarmi verso l’imbrunire quando quei luoghi sono quasi del tutto deserti. Mi armai di lampadina tascabile e di buona volontà, perché c’era un bel pezzo di strada da percorrere da dove lasciai  l’auto. Dopo aver superato una bella distesa di grano, così come avevo visualizzato nel sogno, mi trovai finalmente alla meta desiderata. Entrai nella casa e incomincia a frugare in ogni dove, cercavo quella giara che avevo visto nel sogno ma non riuscivo a trovarla ad un certo punto sentii qualcosa muoversi nel buio e poi un forte sparo e da quel momento  non ricordo più nulla. Quando mi svegliai mi trovai in un letto di ospedale piantonato da due poliziotti che mi guardavano come il peggiore dei criminali. La testa mi faceva male, non riuscivo bene a capire che cosa fosse successo e dove mi trovavo. Mi guardavo intorno come stranito, sentivo indistintamente le voci intorno a me e a stento riuscivo a rispondere.

-Buongiorno… e ben tornato fra di noi Signor  Licata. Sarà curioso di sapere chi sono ?

-Guardi …non ho tutto questo interesse, ma se vuole proprio dirmelo..

-Sono il commissario Pintacuda…

-Che cosa ho fatto di così grave da far scomodare un commissario ?

-Non ricorda proprio nulla di quello che è successo ?

-A dire il vero ho una vaga idee di quello che è potuto succedere, magari mi potrebbe aiutare  dicendomi almeno da quanto tempo sono in ospedale.

-Da tre giorni…

-Tre giorni…da così tanto …ma di che cosa mi accusate… ?

-E’ sicuro di non ricordare nulla …forse farebbe meglio a fare uno sforzo !

-Mi ricordo vagamente di essere andato presso la tenuta del Barone Catalano …e di essere entrato nella casa di campagna vicino al fiume … e dopo non ricordo più nulla..

-Per quale motivo si è recato in quel luogo ?

-Commissario …vede la storia è un po’ lunga e anche un po’ strana …se lei la vuole ascoltare gliela racconta ma penso di non avere fatto nulla di male …forse mi potete accusare di violazione di proprietà privata …per il resto non credo di avere fatto male a nessuno…

-Questo lo crede lei signor Licata…ma l’accusa nei suoi confronti è ben più grave..

-Commissario..che cosa mi vuol dire …di quali accuse sta parlando ?

-Signor Licata non so se lei sia consapevole oppure no… ma  le accuse nei suoi confronti sono gravi, si  parla  di omicidio…

-Matruzza Santa …Commissario…ma che sta dicendo …io sono un povero inseguitore di sogni …non faccio male a nessuno …che scherzo è questo ?

-Nessuno scherzo Signor Licata…il suo corpo steso per terra ferito  è stato trovato vicino ad un cadavere  …quello che è più grave fra le proprie mani vi era l’arma con cui quell’uomo è stato ucciso..

-Commissario …non facciamo scherzi…io non possiedo nessuna arma e non ero andato in quel luogo per uccidere nessuno… e chi sarebbe talaltro quest’uomo..

-Orazio Bentivegna….noto criminale della zona ..

-Ma io commissario a questo neanche lo conosco.

-E allora ci dica come sono andate le cose…

-Commissario …io avrò tante colpe e nella mia vita ho fatto tante minchiate ..ma non mi può accusare di omicidio ..se vuole gli racconto tutto..

-Ecco sante parole…e mi sembra che gli sia venuta pure la memoria…

-Guardi che io ho intenzione di collaborare e non ho nulla da nascondere…se di colpe si deve parlare ..lo facciamo …ma l’unica mia colpa è quella di credere ai sogni …e avevo un piccolo desiderio …quello di diventare ricco…

-Guardi con tutto l’impegno che voglio metterci non riesco a seguirla…ci vuole spiegare meglio… ?

-Non so se lei Commissario è di queste parte…

-Non proprio…ma sono siciliano …se vuole sapere questo…

-Bene allora sicuramente avrà sentito parlare della truvatura…

-Che cosa sarebbe a truvatura…signor Licata…gli ricordo che non ho tempo da perdere con lei…

-Commissario … per capire che cos’è a truvatura, bisogna andare indietro nel tempo…addirittura durante il periodo della dominazione degli arabi in Sicilia

-Che c’entrano gli Arabi …con questa storia ?

-Commissario …c’entrano e come se c’entrano… basta conoscere un po’ di storia siciliana e lei potrà capire come c’entrano…

-Ancora non riesco a seguirla…

-Ora mi spiego meglio ! Durante il periodo della dominazione araba, i siciliani avevano paura per i loro averi, in quanto erano sottoposti a  parecchie tasse ed inoltre gli stessi arabi ero prodighi a toglierti tutto ciò che possedevi… allora il siciliano furbo aveva la tendenza di nascondere tutto…in ogni luogo purchè di non darglielo agli invasori. A dire il vero commissario, qui in Sicilia avendo avuto diverse dominazione, spesso è capitato che qualcuno ti veniva a rubare qualcosa, per cui il siciliano è stato sempre diffidente e quindi pronto a conservare tutto in ogni luogo che gli potesse sembrare sicuro… e quindi in Sicilia si possono trovare diverse truvature … fin qui tutto chiaro commissario.. ?

-Si… certo…per modo di dire…continui..

-Ecco…qualche notte addietro ho sognato il luogo dove mi avete trovato tramortito … con annesso tesoro nascosto… e quindi come le dicevo credendo ai sogni …mi volevo arricchiri con quella scoperta…ed invece come un fesso mi trovo impelagato nell’accusa di omicidio…

– E secondo lei Signor Licata noi dovremmo credere a questa storia…a questo punto gli dico io come sono andate le cose…anzi gli propongo una serie di ipotesi e lei potrà scegliere fra quella che più gradisce e così la finiamo qui. La prima è questa… lei è andato in quel luogo per un motivo ancora non ben chiaro si è trovato davanti il  Bentivegna, preso dalla paura lo ha fatto secco…non sapendo però che il Bentivegna,  magari aveva scelto quel luogo per la sua latitanza e aveva nei paraggi qualche  scagnozzo che le ha fatto del male…seconda ipotesi lei e il Bentivegna vi conoscevate …avete avuto qualche discussione e lo ha fatto fuori anche se prima di morire si è difeso sparando contro di lei, ma rendendola solo un miracolato  per come gli è finita….terza ipotesi, quella più istrionica, che magari gli piacerà di più ne sono sicuro… lei e il Bentivegna siete appassionati di sogni e sapevate che in quel luogo c’era qualcosa di interessante e vi ci siete trovati insieme  appassionatamente e la resa dei conti è stata una conseguenza…vuole qualche altra ipotesi o gli bastano…ne scelga una e convalidiamo l’arresto..

-Ma quale arresto commissario..mi deve credere io quel tizzio non lo conosco..forse credo di sapere che cosa è successo…

-Ecco …ora lo riconosco signor Licata…finalmente una rivelazione seria..

-Vede, nel racconto che gli ho fatto ho omesso …un fatto importante ..

-Quale …signor Licata…mi dica..

-Vede …a truvatura …può essere libera o incatenata da qualche vincolo…

-Ma che sta dicendo …signor Licata … ancora con questa storia del sogno …dei suoi desideri di ricchezza…

-Vede commissario …alcune truvature sono protette da rituali magici e …molto probabilmente …anche questa non doveva essere ..capisce…libera del tutto …

-Capisco…capisco… molto bene signor Licata …vuole che un uomo di mondo come me, non consideri che ai giorni d’oggi ci sia qualcuno che vada in giro cercando di arricchirsi seguendo le indicazioni che si hanno avuto in sogno…lei sarebbe uno sciocco se lei pensasse che io non credo alla sua versione…però le devo dire la verità …di storie davvero assurde ne ho sentite ma come questa mai.. con tutta la buona volontà che ci possa mettere non posso credere a quello che mi sta raccontando … per cui stando così le cose gli comunico che è in arresto…e che il pubblico ministero la tratterà in carcere non appena uscito dall’ospedale…

E questo avvenne…ancora oggi non mi sono discolpato di quella accusa e vi racconto questa storia dall’interno della mia cella …dove ancora tengo attivo il mio diario con tutti i sogni che faccio ed è proprio da questo luogo che vi auguro di poter sognare il più possibile, però vi raccomando fate attenzione nel momento in cui  cercate di dargli un senso… prendete le dovuto cautele e non fatevi guidare dalla cupidigia del vostro desiderio ….anche se ciò è molto difficile, perché come diceva il buon Freud i sogni sono dei desideri non realizzati e quindi la spinta propulsiva può sempre esserci…ma forse con il tempo ho imparato a dar credito anche al buon Aristotele,  il quale forse non aveva neanche lui gran torto quando sosteneva che la natura dei sogni ha una sua origine diabolica.

 

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