SCRIVERE PER RICORDARE
Un progetto per rendere eterno un legame spezzato troppo presto
SEVESO (Isr) Scrivere per ricordare, per dare eternità ad un legame spezzato troppo precocemente. E’ il progetto di Christian Zugni, ingegnere elettronico sevesino, con in fondo al cuore la passione per la lettura e la scrittura. Una passione che lo ha legato a filo doppio alla moglie Emanuela Radice, un legame che si è ulteriormente consolidato nel passaggio più doloroso della vita, quei due lunghi anni in cui Emanuela lotta contro una leucemia che, progressivamente, la porta via dall’affetto del marito e dei figli Alessandro e Federico. Emanuela aveva 44 anni. «Emanuela ed io facevamo,quasi a gara a chi leggeva di più – ricorda Zugni – Già da quando ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato il nostro cammino insieme, nel 1998. Leggevamo, poi ci scambiavamo consigli, impressioni, emozioni su quanto avevamo letto. Poi, quando Emanuela si è ammalata, nella primavera del 2013, è nata l’occasione per ricominciare a scrivere».
Ricominciare a scrivere. Christian Zugni, da ragazzo, qualcosa scriveva: «Sì, al liceo, poi all’Università. La vita, il lavoro hanno fatto lasciare la passione nel cassetto. Dopo che Emanuela e tornata dalla prima lunga degenza in ospedale, trascorrevamo le serate insieme sul divano. Lei ad un certo punto aveva bisogno di riposare e andava a letto. Io mi mettevo alla tastiera del pc, poi leggevo ad Emanuela quello che avevo scritto. Lei mi dava consigli, alcuni passaggi li lavoravamo insieme. E mi incoraggiava a condividere con gli altri quello che avevo scritto. “Partecipa a qualche concorso”, mi ripeteva. E mi prometteva: “Intanto io guarisco e ti accompagno a ritirare il premio”. Ho cominciato a rispondere a qualche bando di concorso. Poi ho vinto. Ma quella volta Emanuela non venne con me: stava meglio, aveva appena iniziato a lavorare, non poteva accompagnarmi. Venne la volta successiva, al premio Fogazzaro di Como. La malattia aveva già ripreso a segnarla e io,
che ero tra i dieci finalisti, non vinsi. Ma è una giornata di cui conservo un ricordo eccezionale».
Dopo un periodo di tregua, la malattia ha ripreso inesorabile il suo percorso. Christian ha continuato a scrivere, per poi leggere i suoi lavori a Emanuela. Sono arrivati anche i riconoscimenti, momenti di serenità in un periodo doloroso e complicato. Ecco perché, dopo più di due anni dalla scomparsa di Emanuela, il modo più bello per ricordarla è stato dedicarle un concorso letterario, quello presentato la scorsa settimana dalla «Bottega Letteraria».
«Da quando è morta mia moglie – racconta Zugni con un po’ di rammarico – ho un po’ smesso di scrivere. Non perché sia tramontata la passione, ma perché sono rimasto da solo a fronteggiare le incombenze della quotidianità e della famiglia, quelle incombenze che prima dividevamo in due».
Sergio Lambrugo